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Letture magistrali

Prof.ssa ALICE NIEUWBOER

Alice Nieuwboer è stata professore ordinario al Dipartimento di Scienze riabilitative di KU Leuven (Belgio). Da ottobre 2023 ne è professore emerito. Con un background clinico da fisioterapista, ha istituito un laboratorio di ricerca per la riabilitazione nella malattia di Parkinson (PRO-lab); con il suo team ha contribuito allo studio del cammino e del controllo motorio, analizzando quali deficit sottendono il fenomeno del freezing of gait. Ha effettuato diversi clinical trials sugli effetti di interventi riabilitativi. In collaborazione con partner internazionali, sta indagando se gli outcomes della mobilità digitale derivati dal cammino in condizioni di vita reale possono misurare il freezing e se esso possa essere ridotto con l’utilizzo di trattamenti con cues e split-belt.

Quale aiuto può offrire l’esercizio fisico per i disturbi di cammino ed equilibrio nei soggetti con malattia di Parkinson?

Le compromissioni della deambulazione e dell'equilibrio sono onnipresenti tra le persone con malattia di Parkinson (PD) e contribuiscono al verificarsi di freezing del cammino e cadute. I trattamenti farmacologici e chirurgici portano solo a miglioramenti modesti nella deambulazione, evidenziando la necessità di interventi riabilitativi. Sottili cambiamenti nella deambulazione, come una riduzione del pendolarismo degli arti superiori, difficoltà nel girare, riduzione della lunghezza del passo e aumento della variabilità, si manifestano nelle prime fasi e progrediscono verso caratteristiche più invalidanti. Le compromissioni della deambulazione e dell'equilibrio riducono la quantità, l'intensità e la qualità della camminata quotidiana. In questa lettura magistrale, è descritta innanzitutto la neuropatologia sottostante ai problemi di mobilità nella malattia di Parkinson e successivamente sono discussi, basandosi sulle evidenze scientifiche, interventi innovativi relativi all'esercizio, alle strategie terapeutiche e allo stile di vita, mirati alle reti compensatorie per affrontare le disfunzioni della deambulazione. Sono riassunte inoltre le evidenze sulle tecnologie accessibili per interventi volti ad agire su circuiti neurali specifici in fase iniziale e avanzata della malattia. Infine, sono riassunti i principali approcci emergenti per gestire la festinazione e il freezing della marcia.

Prof. DANIEL E. LIEBERMAN

Daniel Lieberman è Professore titolare della cattedra Edwin M. Lerner II di Scienze Biologiche e Presidente del Dipartimento di Biologia Evoluzionistica Umana dell'Università di Harvard.

Ha conseguito la laurea presso l'Università di Harvard e l'Università di Cambridge. Ha insegnato presso la Rutgers University e la George Washington University prima di unirsi alla facoltà di Harvard nel 2001.

Studia ed insegna il come e il perché il corpo umano sia così com'è e come la nostra storia evolutiva influisca sullo stato di salute e malattia. È conosciuto soprattutto per le sue ricerche sull'evoluzione del cranio e sull'evoluzione della corsa e della camminata, che analizza combinando la biomeccanica sperimentale, l’anatomia e la fisiologia sia in laboratorio che sul campo. Ha svolto ricerche recandosi di persona in Kenya, Ruanda e Messico. Ama insegnare e ha pubblicato oltre 200 articoli peer-review, molti su riviste come Nature, Science e PNAS, oltre a tre popolari libri, The Evolution of the Human Head (2011), The Story of the Human Body: Evolution, Health and Disease (2013), Exercised: Why Something We Never Evolved to Do Is Healthy and Rewarding (2021). Nel tempo libero ama correre.

Come si sono evoluti gli esseri umani prima per camminare e poi per correre? E perché questo è importante?

Gli esseri umani si sono evoluti per essere fisicamente attivi, in particolare per camminare e correre su due gambe. La presente lezione magistrale inizia delineando alcuni principi fondamentali per utilizzare prospettive evolutive nello studio di ciò che rende la locomozione umana così speciale e perché il modo in cui camminiamo e corriamo è così importante. Successivamente, sono esaminate le prove su come e perché il cambiamento climatico abbia guidato la selezione naturale umana, attraverso adattamenti a camminare bipedalmente; si cerca di riflettere sul perché proprio la deambulazione eretta abbia messo la linea evolutiva umana su un percorso separato dagli altri primati africani. Poiché gli esseri umani corrono anche, sono poi esaminate le prove su come e perché il cambiamento climatico abbia portato ad ulteriori adattamenti alla corsa di resistenza e si fanno ipotesi sul perché la corsa su lunga distanza abbia svolto un ruolo chiave nella nostra storia evolutiva. Per concludere, è utilizzata la lente dell'evoluzione per considerare il fenomeno moderno, nonchè paradosso, dell'esercizio fisico. Perché l'esercizio è salutare? E perché così poche persone lo praticano, nonostante sia noto che aiuti la salute e rallenti l'invecchiamento?

Prof. DERICK WADE

Visiting Professor presso la Oxford Brookes University.

Il professor Derick Wade è consulente in riabilitazione neurologica dal 2007.

È un professore e consulente (come medico senior) in Riabilitazione Neurologica ad Oxford. Svolge la sua professione e la sua attività di ricerca nell’ambito riabilitativo dal 1980. Ha pubblicato oltre 300 articoli su diversi aspetti della riabilitazione, dai fenomeni clinici di base come il neglet visuo-spaziale fino ai trial su diverse modalità di erogazione dei servizi. È ancora clinicamente attivo nell’insegnamento, nella stesura e nella gestione di progetti di ricerca, gestisce il sito Rehabilitation Matters ed è stato editore della rivista scientifica Clinical Rehabilitation per oltre 25 anni. È particolarmente interessato a scoprire cosa sia la riabilitazione e ha recentemente pubblicato una “Teoria Generale della Riabilitazione”, la prima teoria ad essere stata concepita in cui si collega il modello biopsicosociale della malattia e l'approccio del team multiprofessionale al processo di adattamento.

Il dilemma globale-locale in riabilitazione. L'attenzione ai dettagli riduce la considerazione della persona?

La riabilitazione è incentrata sulla persona. Gli obiettivi delle persone sono correlati ad ambizioni che soddisfano i bisogni di Maslow, principalmente quelli di ordine superiore quali aspirazioni a lungo termine, inquadrate come ruoli sociali o successi. La riabilitazione è inserita nel modello olistico bio-psico-sociale della malattia e aiuta la persona ad adattarsi alla propria condizione, spesso richiedendo molte azioni specifiche per alleviare le menomazioni o i fattori contestuali. A volte, ciò implica una valutazione dettagliata che possa orientare al meglio i trattamenti. La sfida che devono affrontare i clinici è assicurarsi che la loro dettagliata valutazione “locale” e il loro trattamento siano allineati con gli obiettivi “globali” della persona. Il rischio è quello che i clinici rincorrano una tecnologia che interessa loro e che possa alleviare una menomazione specifica, ma non aiuta la persona a raggiungere i propri obiettivi reali. Questo può portare a sprechi di tempo ed altre risorse, comportando rischi ingiustificati. Nella presente lezione magistrale sono quindi discusse alcune tecniche per evitare che ciò possa accadere.

Prof. MARCO SCHIEPPATI

Dal 1980 ha insegnato Fisiologia Umana e Neurofisiologia nelle Università di Milano, Genova e Pavia.

Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Milano per poi specializzarsi in Neurologia all’Università di Pavia.

La sua carriera si è sviluppata attraverso un impegno costante nell'insegnamento e una profonda dedizione alla ricerca scientifica. Ha ampliato la sua esperienza accademica anche oltre i confini nazionali, nel ruolo di professore presso l'Università di Dijon (FR), d'Orsay (FR) e LUNEX (LU). È stato membro di oltre 30 commissioni internazionali di tesi di Dottorato, oltre che revisore di progetti di ricerca di bandi nazionali ed internazionali. E’ stato membro di diversi Editorial Board per prestigiose riviste in ambito clinico, continuando la sua attività di ricerca nel movimento umano, dalla comprensione dei suoi meccanismi patofisiologici allo studio del controllo motorio, delle alterazioni indotte dalla patologia e dalle nuove possibilità di riabilitazione. Recentemente ha fondato la società Prevent SRL per progettare, costruire e commercializzare un dispositivo medico (Step-Turn) per prevenire le cadute, riabilitare il cammino dopo interventi di osteosintesi ed allenare i cambiamenti direzionali. La sua attività sfocia in oltre 200 pubblicazioni scientifiche che lo collocano nella classifica dei Top Italian Scientist in Scienze Biomediche. È stato anche incluso nella classifica 2021 dei Top Scientists mondiali di PLOS Biology.

Camminare lungo percorsi non lineari: prevenzione delle cadute e procedure di riabilitazione mirate

Con l'invecchiamento della popolazione, le persone anziane e fragili sono destinate ad aumentare. Le cadute durante la locomozione aumentano esponenzialmente con l'età e si verificano soprattutto durante i cambi di direzione.
Durante la deambulazione lungo percorsi non rettilinei, la simmetria viene annullata, i passi hanno lunghezze diverse e il tronco si inclina verso l'interno della traiettoria. La gravità viene sfruttata e contrastata durante la deambulazione curva creando una coppia medio-laterale. Le strategie di rotazione comprendono il controllo del tronco (muscoli obliqui esterni e interni) e della intrarotazione ed extrarotazione del bacino e degli arti inferiori (muscoli che collegano le ossa del bacino al femore).
Camminare e girare sul posto è un compito semplice che può essere facilmente eseguito da persone e pazienti anziani e fragili. La stimolazione vestibolare è evitata da un dispositivo dotato di un disco orizzontale rotante sul quale le persone “camminano sul posto” con la testa e il tronco stabilizzati dalla presa di un corrimano fisso.

Prof.ssa MAURA CASADIO

È professore associato in Ingegneria Biomedica all'Università di Genova. Ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Elettronica presso l'Università di Pisa nel 2002, la laurea specialistica in Bioingegneria nel 2007 e il dottorato in Robotica, Scienza dei Materiali e Bioingegneria nel 2006 presso l'Università di Genova.

Nel periodo 2006-2007 ha lavorato come ingegnere-ricercatore presso la Fondazione Don Gnocchi. Dal 2008 al 2011 è stata postdoctoral fellow presso il Department of Physiology, Northwestern University, e il Robotics Laboratory, Rehabilitation Institute of Chicago, Chicago, IL, USA. I suoi principali interessi di ricerca riguardano il controllo neurale dei movimenti, la riabilitazione neuromotoria, lo sviluppo di nuovi dispositivi e interfacce corpo-macchina per la valutazione funzionale, l'assistenza e la riabilitazione.

Oltre i marker: svelare il movimento umano attraverso l'analisi video senza marker

Comprendere e misurare il movimento umano è cruciale in vari campi, tra cui le neuroscienze, la riabilitazione e la biomeccanica sportiva. Tradizionalmente, questa analisi si è fondata su tecniche basate sull’utilizzo di marker e sistemi di motion capture che, sebbene precisi e affidabili, possono essere costosi ed ingombranti, richiedendo molto tempo. In risposta a queste sfide, sono emersi recenti progressi nelle tecniche senza marker, che offrono alternative accessibili per l'analisi del movimento sia in contesti quotidiani che clinici. In particolare, sono stati compiuti progressi significativi nello sviluppo e nell'applicazione di algoritmi di visione artificiale e apprendimento automatico che analizzano le registrazioni video standard dei movimenti umani. Questo approccio innovativo consente l’estrazione di caratteristiche sia qualitative che quantitative del movimento, facilitando la rilevazione, la caratterizzazione e la comprensione dei comportamenti motori e dei deficit associati a condizioni neurologiche. Questa lezione magistrale esplora il potenziale e i limiti dell'analisi del movimento umano senza marker basata su registrazioni video RGB, con particolare attenzione ai movimenti spontanei nei neonati e ai modelli di deambulazione nelle persone con disturbi neurologici.

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